L'abbandono della pratica sportiva che si verifica tra i 15 e i 17 anni, si acuisce tra i 18 e i 19, con un tasso di sedentarietà triplo rispetto alla media degli altri Paesi europei.
nella foto: L'abbandono della pratica sportiva che si verifica tra i 15 e i 17 anni, si acuisce tra i 18 e i 19, con un tasso di sedentarietà triplo rispetto alla media degli altri Paesi europei.
14 novembre 2013

Giovani senza sport, al problema dedicata la Giornata mondiale del bambino

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Il 20 Novembre si discute dell'abbandono della pratica sportiva. Appuntamento a Roma e in diverse realtà locali, partecipa anche Viterbo con un incontro a Palazzo dei Priori

Il prossimo 20 novembre si celebrerà la Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. Per l’occasione, al tema “attività motoria e sport” saranno dedicati gli Stati generali della pediatria, articolati in un evento nazionale a Roma e in numerosi altri appuntamenti locali, fra cui anche Viterbo.

La Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente sarà dunque occasione per un confronto tra istituzioni locali, rappresentanti del mondo dello sport, della scuola e dei media. L’obiettivo è richiamare l’attenzione sul problema della sedentarietà che affligge i giovani sin dalla tenera età. 

Una ricerca realizzata da Ipsos sugli stili di vita dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni nel nostro Paese, riporta che il 60% passa il proprio tempo libero al chiuso mentre il 19% non pratica alcuna attività motoria e il 38% tra questi è del tutto disinteressato alla pratica sportiva.

A preoccupare i pediatri è in particolar modo il fenomeno del “drop out”, l’abbandono della pratica sportiva che si verifica tra i 15 e i 17 anni, e si acuisce tra i 18 e i 19 anni. Con un tasso di sedentarietà triplo rispetto alla media degli altri Paesi europei, gli adolescenti italiani trascorrono gran parte del loro tempo a gambe incrociate.

Un quadro sempre più allarmante e complesso. Le cause sono molteplici, dalla mancanza di attenzione dei genitori nelle prime fasi di vita del bambino, alla mancanza di aree verdi adeguatamente attrezzate, passando dalla scarsa importanza che viene attribuita all’ora di educazione fisica nelle scuole.

Nella giornata del 23 novembre, nella sala regia di Palazzo dei Priori, rappresentanti della Società italiana di Pediatria, delle istituzioni e della Ausl di Viterbo si incontreranno per discutere di tutto questo. Tavole rotonde, interventi delle associazioni dei genitori, dei dirigenti scolastici e degli stessi alunni delle scuole superiori si avvicenderanno per cercare di trovare insieme una via da seguire.

«Occorre cambiare stili di vita», spiega il Presidente della Società italiana di Pediatria Giovanni Corsello. «Le attività fisica e motoria devono essere percepite nella nostra società come un investimento per la salute delle generazioni future: questo è il messaggio che lanceremo agli Stati Generali della Pediatria con il coinvolgimento di genitori, insegnanti, istituzioni e media».