Il percorso socio-riabilitativo, alla base del progetto sperimentale, ha avuto inizio ufficialmente lo scorso 20 febbraio con l'arrivo di sette ospiti provenienti dai vari distretti sanitari.
nella foto: Il percorso socio-riabilitativo, alla base del progetto sperimentale, ha avuto inizio ufficialmente lo scorso 20 febbraio con l'arrivo di sette ospiti provenienti dai vari distretti sanitari.
21 marzo 2014

Assistenza disabili, al via le attività del "Civico 130" di Caprarola

  • Aumenta il carattere
  • Diminuisci il carattere

A un mese dall'inaugurazione il centro accoglienza situato nel centro città entra nella sua fase operativa. Per i diversamente abili percorsi di riabilitazione socio-assistenziale e, a breve, tirocini formativi per l'inserimento nel mondo del lavoro

Sono passati quasi due mesi dall'inaugurazione della casa famiglia del civico 130 di Caprarola e, trascorsa la normale fase di messa a punto delle attività, si entra nel vivo del programma di sostegno. Gli ospiti della struttura hanno avuto modo di conoscersi e ambientarsi, partecipando alle varie fasi di attività motoria integrata.

Il percorso socio-riabilitativo, alla base del progetto sperimentale lanciato dalla Ausl di Viterbo in collaborazione con il Comune, ha avuto inizio ufficialmente lo scorso 20 febbraio con l’arrivo di sette ospiti provenienti dai vari distretti sanitari.

«Il bilancio del primo mese di attività è più che soddisfacente – spiega Massimo De Simoni, direttore del distretto 4 della Ausl -. I ragazzi si sono ambientati bene e stanno lavorando su un percorso di autonomia abitativa. Preparano la colazione, fanno la spesa, cucinano il pranzo. Gli operatori li seguono passo passo e intervengono sui piccoli dissidi di ogni giorno. Si agisce sui contrasti che possono emergere per coltivare un senso di autonomia senza escludere il rispetto dell’altro».

Tutto parte dall’iniziativa lanciata nel 2005 dai cinque distretti sanitari del Viterbese. Un progetto destinato ad una particolare fascia di utenti con disabilità intellettiva, privi di assistenza famigliare o con una situazione che non permette un percorso riabilitativo in ambito domestico.

«Nel 2013 abbiamo ottenuto il via libera della Regione – continua De Simoni – con un finanziamento sociale di due anni. La Ausl ha un ruolo fondamentale di valutazione degli utenti della casa famiglia. Sulla base dei Piani di assistenza individuale seguiamo quei ragazzi che possono trarre maggiormente beneficio dalle cure offerte».

A breve partiranno i tirocini socio-riabilitativi offerti dal Comune per migliorare la qualità della vita degli utenti e dare loro una prospettiva concreta di integrazione in campo lavorativo e sociale.

«Abbiamo messo a disposizione le nostre strutture e abbiamo dato disponibilità alla Ausl per poter avviare un percorso riabilitativo cucito su misura per ogni utente – spiega il sindaco di Caprarola, Eugenio Stelliferi -. Scuola, eco-centro per la raccolta differenziata, strutture per la gestione del verde e aziende private saranno gli strumenti con cui ci muoveremo per reinserire i ragazzi nel contesto sociale e lavorativo».