Dai dati raccolti nel 2013, emerge su Viterbo, una percentuale donazione pari al 4,69%. Una condizione di completa autosufficienza.
nella foto: Dai dati raccolti nel 2013, emerge su Viterbo, una percentuale donazione pari al 4,69%. Una condizione di completa autosufficienza.
27 febbraio 2014

Donazione sangue, l'Avis Viterbo conferma il trend positivo

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I dati relativi al 2013 presentati nel corso dell'Assemblea annuale. Mechelli, Presidente Avis comunale: «Autosufficienti senza abbassare la guardia»

Più di 150mila prelievi nell’ultimo decennio, con un incremento dell’1,3 per cento nel 2013. Sono i dati presentati dall’Avis di Viterbo nel corso dell’Assemblea annuale. Numeri che confermano come la donazione di sangue sia molto diffusa in tutta la provincia. Un bel traguardo, insomma, per l’associazione che lo scorso 22 febbraio ha festeggiato il 55° anno di attività.

«Sabato abbiamo tirato le somme sull’attività svolta fino ad oggi  – racconta Luigi Ottavio Mechelli, Presidente Avis comunale –. Dai dati raccolti emerge su Viterbo una percentuale donazione pari al 4,69%. Questo significa che ci troviamo in una condizione di completa autosufficienza. Il dato ci fa stare tranquilli, ma dobbiamo implementare la raccolta perché è sempre bene avere un margine di sicurezza per far fronte alle emergenze e a periodi di calo fisiologico delle donazioni, come l’inizio dell’anno o l’estate».

L’Avis è presente su tutto il territorio nazionale, organizzata in delegazioni provinciali, regionali e comunali. Da anni, a livello locale, il suo contributo risulta prezioso per il lavoro degli operatori sanitari, basti pensare nel caso specifico di Viterbo, all’attività dell’unità trasfusionale di Belcolle, dove la quasi totalità dei donatori appartengono proprio all’Associazione.

Diventare donatori è semplice. Basta essere maggiorenni, recarsi in un centro trasfusionale e compilare un piccolo questionario. Dopo una digito-puntura per l’emocromo e un colloquio con il medico per la valutazione del candidato, si potrà procedere al prelievo. Non è necessario eseguire analisi preliminari in quanto ogni sacca di sangue viene sottoposta a tutti gli esami necessari per assicurare la sicurezza del procedimento.

«Dobbiamo ricordare che il donatore non può superare i 65 anni di età – spiega Mechelli -. Per questo è di fondamentale importanza investire sui giovani affinché ci sia un costante ricambio della base formata dai volontari».

La gestione della raccolta non è l’unica attività dell’’Avis Viterbo, che organizza diverse attività rivolte alle nuove generazioni, per sensibilizzare e istruire sull’importanza della donazione. Le iniziative sono dirette a tutte le fasce di età, dalla prescolare agli alunni delle scuole superiori, per i quali vengono programmati appositi cicli di conferenze, grazie anche al supporto degli insegnanti. Ogni anno, inoltre, viene celebrata la Giornata mondiale della donazione, nel corso della quale viene organizzato l’evento “I giovani che amano i giovani”, con bande musicali e altre attività.

«Abbiamo avuto dei casi emblematici in cui il ragazzo ha contribuito alla scelta dei genitori di avvicinarsi per la prima volta al mondo della donazione – racconta Mechelli -. Non è un elemento da sottovalutare, ma anzi un punto di forza nell’opera di sensibilizzazione che portiamo avanti. Per questo diamo molta importanza agli eventi in cui i ragazzi possono ritrovarsi, socializzare e imparare qualcosa sulla cultura della donazione».