Concluso il primo corso di formazione  per volontari in oncologia della Asl
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29 novembre 2016

Concluso il primo corso di formazione per volontari in oncologia della Asl

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Soddisfazione per il risultato raggiunto espressa dalle associazioni del tavolo oncologico che hanno organizzato questa prima edizione del corso in collaborazione con oncologi e psicologi della Asl

Arrivato in porto il progetto lanciato dall’Aman, l’associazione storica nell’assistenza oncologica in provincia di Viterbo, e accolto da tutte le associazioni di volontariato del tavolo oncologico presso la Asl.

“La formazione dei volontari è sempre stato uno strumento fondamentale per il miglioramento dei servizi offerti dalla nostra associazione ai suoi utenti” dice Maria Neve, presidente dell’AMAN, “ la condivisione della progettazione all’interno del Tavolo Oncologico rappresenta l’occasione per ottenere una “validazione” delle competenze dei Volontari che svolgono servizi all’interno delle strutture pubbliche”.

Il programma di formazione, concordato con i direttori delle unità di Oncologia e Psicologia e approvato dalla direzione generale della Asl, ha visto la partecipazione di tutti i volontari delle Associazioni del Tavolo Oncologico che svolgono un ruolo attivo a contatto con pazienti e familiari.

Il calendario del corso si è svolto da aprile a ottobre, articolato in sei sessioni, della durata di circa tre ore ciascuna,

La prima sessione, dedicata ai neofiti e tenuta da Talia Urso, psicologa e psicoterapeuta, con esperienza in psiconcologia presso l’Aiom di Trieste, ha indagato le motivazioni del Volontario in oncologia, il vissuto personale, la reazione del paziente alla malattia e la relazione con la famiglia, le modalità di aiuto a paziente e famiglia.

La seconda sessione, tenuta dai formatori interni dell’Aman, ha fatto esercitare le capacità dell’ascolto attivo e del linguaggio non verbale, abilità riconosciute di fondamentale importanza dai partecipanti.

La terza sessione, tenuta da Enzo Ruggeri, direttore dell’Oncologia, aveva lo scopo di far conoscere le nuove procedure per la presa in carico del paziente oncologico e l’importanza del lavoro in team multidisciplinare a cui anche le associazioni di volontariato dovrebbero contribuire.

Le ultime tre sessioni, svoltesi a distanza di una settimana l’una dall’altra, nel mese di ottobre, mirava a sviluppare le competenze per lavorare in team. Docente è stata Simonetta Taucci, psicologa e psicoterapeuta dell’unità di Psicologia della ASL di Viterbo che ha affrontato nell’ordine le seguenti tematiche: la relazione e, in particolare, le dinamiche relazionali tra volontario-paziente-famigliare-operatore sanitario; Il ruolo, l’interpretazione del ruolo, la comunica individuale per contenuto e per relazione, il contesto che determina il contenuto alla comunicazione; la comunicazione assertiva, pillole per mantenere la dignità del ruolo nel rispetto della relazione.

Il metodo didattico adottato era basato principalmente sull’interattività, brevi fasi di presentazioni seguiti da esercitazioni, role playing e discussioni, permettevano ai partecipanti di confrontare le loro esperienze di vita.  Il coinvolgimento dei partecipanti ha contribuito a far apprezzare le singole sessioni del corso e mantenere la costanza delle presenze anche dei Volontari che venivano da Civita Castellana.

Le associazioni del tavolo oncologico sono soddisfatte dell’esito di questo primo percorso formativo e si propongono di avviare un processo di “Formazione Continua” con corsi a cadenza annuale. In questo modo ogni volontario potrà essere un supporto sempre più efficace per i pazienti e i familiari per cui opera, comprendere meglio le esigenze degli Operatori sanitari con cui collabora e diventare un interlocutore più competente delle Istituzioni. In altre parole, crescere nel suo ruolo di volontario.  Un beneficio, indiretto, ne verrà anche alla Asl di Viterbo perché sarà consapevole del livello di preparazione dei Volontari operanti presso le proprie strutture e potrà contare anche su questa risorsa nell’attuazione di progetti di largo respiro sul territorio provinciale ( es prevenzione primaria, informazione sui servizi, diagnosi precoce).