Il progetto Ippo in campo coinvolge dodici minori e adulti con disabilità psico-fisica in un'avventura relazionale-emotiva con i cavalli
nella foto: Il progetto Ippo in campo coinvolge dodici minori e adulti con disabilità psico-fisica in un’avventura relazionale-emotiva con i cavalli
5 luglio 2014

Disabili, a Tarquinia il progetto ippoterapia

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È partito a giugno "Ippo in campo", che utilizza il rapporto con gli animali come mezzo per favorire l'integrazione delle persone colpite da disabilità psico-motoria

Da sempre al servizio dell’uomo, per i trasporti e gli spostamenti, per il divertimento, per lo sport e ora anche per la terapia. È ancora un progetto pilota “Ippo in campo”, il programma di ippoterapia a Tarquinia partito lo scorso 26 giugno, e coinvolge dodici minori e adulti con disabilità psico-fisica in un’avventura relazionale-emotiva con i cavalli.

Per tre mesi, con appuntamenti settimanali, i destinatari del progetto saranno a contatto con il cavallo ognuno seguendo un programma riabilitativo individualizzato studiato in equipe dal Distretto 2 della Ausl di Viterbo in accordo con i tecnici della cooperativa sociale “Alice”. Per ogni partecipante saranno a disposizione un cavallo e un operatore professionale che seguirà ogni momento dell’ippoterapia. Gli utenti, bambini e giovani-adulti, possono in questo modo facilitare il percorso educativo di contrasto al deficit in quelli che sono piccoli gesti: sellare e prendersi cura del cavallo, montarlo per brevi passeggiate nella natura.

«La prima giornata di attività si è svolta con grande partecipazione e coinvolgimento da parte dei bambini e dei ragazzi, delle famiglie e delle istituzioni - ha spiegato la dott.ssa Fabiola Cenci, direttore del Distretto 2 della Ausl di Viterbo -. L’elemento più significativo è stata l’immediata risposta positiva dei partecipanti, che si sono affidati agli operatori e ai due cavalli con i quali sono subito entrati in relazione e che li accompagneranno per tutto il percorso. Ciò a dimostrazione di quanto il rapporto uomo-cavallo possa giovare nel determinare effetti positivi sul benessere complessivo della persona».

Già Ippocrate parlava di “riabilitazione equestre”, di cui l’ippoterapia è solo una componente, ma solamente negli ultimi anni si è andata diffondendo e approfondendo con scientifici risultati positivi per chi l’ha provata. Il cavallo, simbolo di un rapporto sano e libero con la natura, diventa lo strumento per tutti coloro, che privi di mezzi propri per godersi tali elementi, affrontano un percorso terapeutico e riabilitativo.  

Il progetto di ippoterapia a Tarquinia “Ippo in campo” è stato fortemente voluto dal direttore del Distretto 2, insieme al Centro socio-riabilitativo “Luigi Capotorti”, alla cooperativa sociale “Alice”, dove vi lavorano operatori formati nella riabilitazione equestre ed educatori professionali, il maneggio dell’azienda Agrimus di Chiara Vetere in località Fontanil della Torre a Tarquinia e con il patrocinio della Uisp, Unione italiana sport per tutti.