Sono il 36 per cento della popolazione i fumatori nel Viterbese e hanno tra i 18 e i 69 anni
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26 giugno 2014

Tabagismo, nella Tuscia fuma una persona su tre

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Secondo uno studio realizzato nel triennio 2010-2013, il 36 per cento della popolazione è dipendente dalla sigaretta, cinque punti sopra la media nazionale. Un intervistato su quattro consuma più di un pacchetto al giorno

I fumatori del Viterbese sono il 36 per cento della popolazione, più di una persona ogni tre. Una media che supera di cinque punti percentuali quella nazionale che si attesta al 31 per cento. È quanto rivelato dallo studio effettuato dal sistema di sorveglianza della popolazione adulta Passi, Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia, nel triennio che va dal 2010 al 2013.

«L’obiettivo del sistema Passi è di stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione», ha spiegato Oretta Micali, del Servizio di igiene e sanità pubblica e membro del gruppo Passi della Ausl di Viterbo.

Non sono rassicuranti, insomma, i dati che emergono dal monitoraggio nazionale, condotto tramite interviste telefoniche (fino ad aprile 2014 sono state fatte 220 mila interviste su tutto il territorio) eseguite da personale sanitario formato ad hoc su un campione, estratto casualmente, di residenti tra i 18 e i 69 anni.

Quello che emerge dallo studio è che il fumo sia un’abitudine più diffusa tra gli uomini del Viterbese (sono il 38% contro il 33% delle donne), nelle fasce di età compresa tra i 18 e i 24 anni (46%) e tra i 25 e i 34 anni (48%). Il vizio della sigaretta è inoltre più diffuso nelle persone con una scolarità media inferiore (40%) e in quelle con difficoltà economiche (54%).

In media un tabagista del Viterbese fuma 13 sigarette al giorno, ma il 26 per cento degli intervistati dichiara di consumare più di un pacchetto al giorno, rientrando nella categoria del “forte fumatore”, mentre solo il 3 per cento risulta essere un “fumatore occasionale”, affermando di concedersi il “vizio” solo una volta al giorno.

Tra gli intervistati, chi fumava nell’anno precedente, quasi il 50 per cento, ha risposto di aver provato a smettere. Tra questi solo il 7 per cento è riuscito nell’intento. Per la stragrande maggioranza il tentativo è fallito, mentre una piccola percentuale ha dichiarato di stare ancora tentando di chiudere con le sigarette. Tra coloro che hanno tentato di smettere, indipendentemente dall’esito, solo l’un per cento è ricorso all’uso di farmaci, gli altri solo grazie alla propria forza di volontà.

Per quanto riguarda il divieto di fumo nei locali pubblici, seppur con una media inferiore rispetto a quella nazionale, la legge viene comunque rispettata.  I viterbesi fumano comunque a casa propria, anche se chi vive con i figli minori dei 15 anni cerca di astenersi dal vizio con più attenzione.

Per chi volesse consultare lo studio.