Il programma è stato adottato nella sola provincia di Viterbo da 13 diversi istituti scolastici e ha visto la partecipazione di più di 400 alunni.
nella foto: Il programma è stato adottato nella sola provincia di Viterbo da 13 diversi istituti scolastici e ha visto la partecipazione di più di 400 alunni.
6 giugno 2014

Nelle scuole della Tuscia 400 alunni contro le dipendenze

  • Aumenta il carattere
  • Diminuisci il carattere

Presentati i risultati del programma "Unplugged", avviato nel 2011 per la promozione di stili di vita salutari per gli adolescenti e contro alcool e droga. Giaccone, referente Ausl del progetto: «In questo modo offriamo ai giovani un modello orientativo»

La lotta a fumo, alcool e droghe comincia dai banchi di scuola. Negli istituti del Viterbese i ragazzi partecipano da due anni ad “Unplugged”, programma europeo per la prevenzione delle dipendenze destinato tra gli altri agli alunni delle superiori del Lazio. I risultati finali del progetto, alla cui creazione ha partecipato la Ausl di Viterbo, sono stati presentati alla fine di un biennio scolastico di sperimentazione, in un volume redatto e pubblicato dalla Regione Lazio.

«In questi due anni abbiamo ottenuto un riscontro molto positivo da parte degli studenti con un gradimento dell’iniziativa superiore al 70% – afferma Anna Rita Giaccone, referente Ausl del progetto -. Dall’analisi dei dati emerge chiaramente come “Unplugged” sia stato loro utile per rispondere alle domande su loro stessi, sulla difficoltà dei rapporti sociali e sui comportamenti a rischio per la salute».

Avviato nel 2011 a seguito della creazione del progetto regionale “Scuolasalute” per la promozione di un corretto stile di vita tra gli adolescenti, il programma è stato adottato nella sola provincia di Viterbo da 13 diversi istituti scolastici e ha visto la partecipazione di più di 400 alunni.

A supporto dei docenti è stato fornito un apposito kit da utilizzare durante le 12 lezioni da un’ora condotte all’interno degli istituti scolastici. Un approccio metodologico di tipo interattivo e discussioni di gruppo con gli studenti sono servite a sviluppare in maniera appropriata la materia. 

«Gli insegnanti sono stati opportunatamente formati in un incontro di tre giorni con i nostri operatori in maniera tale da poter arrivare preparati per gestire tutte le eventuali problematiche – continua Giaccone -. Abbiamo voluto offrire un modello orientativo ai nostri figli per aiutarli a correggere le convinzioni errate e migliorare le conoscenze sui reali effetti derivanti dall’uso di droga e alcool».