A Mammagialla un dialogo aperto porta la prevenzione al centro della vita detenuta, tra ascolto, salute e dignità condivisa.
Un incontro dedicato alla prevenzione e alla tutela della salute si è svolto ieri mattina nella casa circondariale Mammagialla di Viterbo.
L’iniziativa, organizzata nell’ambito del Piano aziendale dell’equità e promossa dal tavolo paritetico per la salute delle persone detenute, ha riunito dirigenti, professionisti sanitari e rappresentanti della Polizia penitenziaria insieme alla popolazione detenuta.
Il tema centrale dell’incontro è stato l’avvio del programma di screening per l’epatite C (Hcv), che partirà nelle prossime settimane all’interno dell’istituto penitenziario. La diagnosi precoce rappresenta un elemento fondamentale per trattare tempestivamente l’infezione e ridurre le complicanze, soprattutto in un contesto in cui fattori di rischio e fragilità possono risultare più diffusi.
Accanto allo screening, i professionisti della Asl hanno illustrato i principali interventi di prevenzione che verranno attivati a breve: le campagne vaccinali in corso sul territorio e il programma di screening per il tumore del colon retto, già operativo per la popolazione generale.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il direttore generale ff della Asl di Viterbo Antonella Proietti, il direttore della casa circondariale Anna Maria Dello Preite, i direttori dei dipartimenti di Cure primarie e Prevenzione, insieme a specialisti e operatori impegnati nella prevenzione delle malattie infettive. La presenza congiunta delle diverse figure professionali ha permesso di costruire un dialogo diretto con i detenuti, che hanno partecipato in modo attivo e costruttivo.
Molte delle domande poste hanno riguardato modalità di adesione, benefici della diagnosi precoce e possibilità di estendere iniziative simili ad altre tematiche sanitarie. La richiesta, condivisa dai presenti, è quella di replicare periodicamente incontri informativi che possano rispondere ai bisogni di salute della popolazione detenuta.
“La prevenzione trova compimento nella partecipazione attiva – ha dichiarato Antonella Proietti – e l’attenzione mostrata dai detenuti ci incoraggia a potenziare questa linea di attività con incontri periodici e interventi educativi mirati”.
Anche il direttore della casa circondariale, Anna Maria Dello Preite, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “I programmi di prevenzione sono parte integrante del diritto alla salute e rappresentano un elemento fondamentale del trattamento rieducativo. L’incontro di oggi dimostra che anche in carcere è possibile promuovere consapevolezza, cura di sé e rispetto del proprio corpo”.
La strategia condivisa dal tavolo paritetico punta a consolidare un percorso di prevenzione strutturato, capace di migliorare la qualità della vita della popolazione detenuta e di rafforzare il principio, riconosciuto dalla Costituzione, che tutela la dignità e la salute di ogni persona.