Tipi Strani, vent'anni di storia raccontati in musica in un concerto al teatro Lea Padovani di Montalto
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13 marzo 2018

Tipi Strani, vent'anni di storia raccontati in musica in un concerto al teatro Lea Padovani di Montalto

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Appuntamento venerdì 16 marzo, alle ore 21

Vent’anni di storia raccontati in musica. Due decenni di attività che la mitica psychiatric band Tipi strani ripercorrerà in un concerto che si svolgerà venerdì 16 marzo, a partire dalle ore 21, presso il teatro Lea Padovani di Montalo di Castro.

L’evento è promosso dal Centro Diurno “Luna Piena” di Tarquinia, del dipartimento di salute mentale della Asl di Viterbo, con la collaborazione del Comune di Montalto, della Fondazione Solidarietà e Cultura, del Csr Maratonda e della Cooperativa Alicenova di Tarquinia. L’ingresso al concerto è gratuito.

Un appuntamento, dunque, da non perdere, con un gruppo musicale, i Tipi Strani, formato da persone che, attraverso la musica, hanno intrapreso, negli anni, un percorso che va oltre i tradizionali approcci basati sulle terapie farmacologiche, sulle psicoterapie classiche e sugli interventi sociali di sostegno. Un lavoro costante nel tempo, con la messa in gioco personale e il coinvolgimento diretto degli operatori della salute mentale istituzionale, finalizzato al raggiungimento di risultati clinici apprezzabili in termini di miglioramento della qualità della vita dei pazienti e della loro crescita personale, in riferimento alle capacità relazionali, espressive e comunicative.

Dai laboratori riabilitativi e creativi ai palcoscenici, ben oltre i confini provinciali e regionali, Tipi Strani in questi primi venti anni di vita artistica ha anche raggiunto dei risultati notevoli come la pubblicazione di due raccolte in compact disc di propri brani che, in chiave auto-ironica, propongono situazioni e vissuti di chi soffre di disturbi e malattie psichiche e deve affrontare quotidianamente pregiudizi e superare lo stigma ancora legato a questa condizione di vita. Lo stesso gruppo ha ideato e organizzato per 10 anni un Festival nazionale delle psychiatric band a cui hanno partecipato gruppi musicali che si sono formati all’interno dei processi di cura della salute mentale provenienti da varie regioni italiane.

Sono passati 20 anni – commenta Venanzio Venanzi, psicologo del Dipartimento di salute mentale della Asl di Viterbo - anni da quando nel centro diurno di Tarquinia Luna Piena è stato avviato il primo laboratorio musicale “Palco Aperto”, nel tentativo di coinvolgere quanti più utenti, soprattutto giovani, nei percorsi terapeutici e riabilitativi della psichiatria. Abbiamo individuato inizialmente un piccolo nucleo di utenti che, pur nella malattia, aveva conservato una predisposizione all’espressione musicale e una minima motivazione di fondo. Una prima lunga fase è stata dedicata alla sperimentazione del gruppo tra insegnamenti di tecniche musicali di base e approfondimenti più mirati per chi aveva già qualche competenza al riguardo. Hanno partecipato al laboratorio dal 1998 ad oggi molti utenti con diagnosi che rientrano nell’area psicotica e dei disturbi di personalità. Abbiamo iniziato a suonare insieme cercando di costruire nel tempo uno spazio sonoro protetto, limitato, gestibile, definito come spazio di gioco codificato. La musica, anche nelle sue evoluzioni, si colloca al di là delle mediazioni verbali ed è più vicina ai contenuti emozionali di base. Soprattutto attraverso l’improvvisazione può svolgere una funzione di creazione di vita interiore, producendo stati affettivi, provocando sensazioni, immagini, reazioni emotive”.

Attraverso tutto questo sentire e produrre, si è quasi imposta l’idea di creare una vera e propria band quando è nata l’esigenza di esprimersi oltre le mura del laboratorio del centro diurno.

“Ed è utilizzando le competenze extra-professionali degli operatori dell’équipe e l’apporto di volontari – conclude Venanzi - che, nel tempo, si è creato un gruppo rock con un repertorio valido proposto in pubblico in varie occasioni con concerti un po’ ovunque e spesso oltre la regione Lazio. La band stessa può essere uno strumento di cura favorendo il senso di identificazione e appartenenza al gruppo, incrementando le capacità espressive individuali e le competenze relazionali. Mediante una musica ‘agita’ insieme diventa possibile andare oltre le restrizioni psicopatologiche e ambientali con la consapevolezza dei limiti ma anche delle potenzialità creative”.

Al concerto del 16 marzo al teatro Lea Padovani, si esibirà anche il Coro del Csr Maratonda di Montalto di Castro. Sarà una occasione in cui tutti potranno ritrovarsi e testimoniare con la musica i propri percorsi vitali.