Il corso ha l'obiettivo di avviare i giovani nefrologi ad una pratica che è indispensabile per effettuare una diagnosi accurata e fornire tutte le informazioni teorico-pratiche.
nella foto: Il corso ha l’obiettivo di avviare i giovani nefrologi ad una pratica che è indispensabile per effettuare una diagnosi accurata e fornire tutte le informazioni teorico-pratiche.
19 novembre 2013

Biopsia renale, a Belcolle la quinta edizione del corso

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Due giorni di teoria e pratica per avvicinare alla tecnica diagnostica. Tra gli ospiti Elena Bresin dell'Istituto Mario Negri di Bergamo e Andrea Onetti Muda, neo rettore dell'Università Campus Bio-Medico di Roma

Tramite la rimozione di un piccolo frammento di tessuto renale il medico può procedere all’esame al microscopio per verificare la presenza di eventuali danni o malattie e individuare un’adeguata terapia da sottoporre ai pazienti. Questa procedura è nota con il nome di biopsia renale. Il prossimo giovedì e venerdì, 21 e 22 novembre nell’aula multimediale dell’ospedale di Belcolle si terrà la quinta edizione di un corso specifico dedicato interamente all’argomento.

Il corso, organizzato dal Centro di riferimento regionale per la nefrologia e la dialisi, ha l’obiettivo di avviare i giovani nefrologi ad una pratica che è indispensabile per effettuare una diagnosi accurata e fornire tutte le informazioni teorico-pratiche.

«La parte teorica sarà curata da due illustri ospiti - afferma il direttore dell’unità operativa di Nefrologia e dialisi di Belcolle, Sandro Feriozzi -. Il primo giorno, Elena Bresin, del centro di Nefrologia dell’Istituto Mario Negri di Bergamo, analizzerà i rapporti tra il sistema del complemento e le glomerulonefriti. L’indomani avremo l’onore di ospitare il professor Andrea Onetti Muda, neo rettore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, che terrà una lettura sulla glomerulonefrite mesangiocapillare».

Seguirà una sezione con dimostrazione pratica che si svolgerà nel laboratorio dell’unità di Anatomia patologica diretta da Vito Gomes e sarà condotta dai patologi della struttura ospedaliera.

Al termine della due giorni verrà consegnato ai partecipanti un attestato che consentirà loro di iniziare ad avvicinarsi alla tecnica diagnostica.