Asl Viterbo, al Servizio Immunotrasfusionale la certificazione di qualità Iso
Oggi il conferimento da parte dell'ente certificatore IMQ,
entro il 20 giugno l'accreditamento istituzionale da parte della Regione Lazio
Qualità e trasparenza per il Servizio Immunotrasfusionale della Asl di Viterbo. Un percorso che mira a migliorare il rapporto tra utenti e professionisti e che oggi ha registrato un importante passo in avanti con il conseguimento della certificazione di qualità ISO 9001. Il riconoscimento è stato conferito alla presenza del Commissario straordinario della Asl di Viterbo, Luigi Macchitella, dal rappresentante dell’Istituto italiano del Marchio di Qualità (IMQ), Nicola Ferrara. All’incontro hanno partecipato anche il direttore del Centro regionale sangue Lazio, Silvia Castorina, il coordinatore regionale valutatori nazionali per il sistema trasfusionale, Carla Cargiulo, e il direttore del Simt della Asl di Viterbo, Tiziana Riscaldati.
“La certificazione di qualità – spiega Tiziana Riscaldati - è un atto volontario che abbiamo richiesto a un ente esterno per dimostrare che il nostro sistema di gestione per la qualità, i prodotti e i servizi che eroghiamo sono conformi a uno standard di qualità ufficialmente riconosciuto. Questo obiettivo strategico è stato centrato grazie al coinvolgimento di tutti gli operatori del servizio, in un impegnativo e lungo percorso formativo e di elaborazione della documentazione che è durato oltre un anno”.
“La certificazione - aggiunge il commissario straordinario della Asl, Luigi Macchitella - rappresenta un’occasione di crescita per il Simt perché consente una maggiore trasparenza nei confronti degli utenti, oggi sempre più attenti ai servizi che vengono loro offerti. Questo impegno passa tramite l’assunzione da parte degli operatori di un nuovo atteggiamento culturale nello svolgimento del proprio lavoro, più attento e sensibile alle aspettative sia dell’utenza che dei collaboratori, aperto al confronto e alla verifica, disponibile al cambiamento”.
Il Servizio immunotrasfusionale della Asl di Viterbo riveste un ruolo strategico anche a livello regionale, grazie al numero di unità di emocomponenti raccolti negli oltre 60 punti di raccolta presenti sul territorio provinciale, in collaborazione con l’Avis, che consente di partecipare in modo attivo alla compensazione, fornendo sangue alle strutture regionali che non sono autosufficienti. Solo nel 2014 sono state raccolte 17mila unità di emocomponenti. Grazie a questa importante attività di raccolta, nell’ambito della riorganizzazione della rete regionale trasfusionale, il Simt viterbese è stato individuato tra i 5 centri autorizzati alla lavorazione degli emocomponenti, insieme al policlinico Tor Vergata, agli ospedali San Camillo e San Filippo Neri, e alla Asl di Latina. L’accreditamento istituzionale, atto obbligatorio, dovrà essere conseguito entro il 30 giugno.
“Noi arriveremo a questa prossima fondamentale tappa con le carte in regola - conclude Luigi Macchitella –, ma il raggiungimento della certificazione di qualità rappresenta già una forte garanzia del rispetto dei requisiti previsti dalla normativa in materia trasfusionale e testimonia il significativo cambiamento culturale in corso tra i nostri operatori nello svolgimento della loro attività, sempre più attenta alle esigenze di salute dei pazienti e alla costruzione di un servizio migliore”.