L'unità di dermatologia di Belcolle è specializzato in oncologia dermatologica, diagnosi precoce delle patologie tumorali cutanee ed è centro per il trattamento della psoriasi.
nella foto: L'unità di dermatologia di Belcolle è specializzato in oncologia dermatologica, diagnosi precoce delle patologie tumorali cutanee ed è centro per il trattamento della psoriasi.
13 giugno 2014

Protezione della pelle, i consigli della Ausl per un'estate sicura sotto il sole

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Tempi di esposizione, creme solari e antiossidanti possono fare la differenza per la salvaguardia della propria salute. Patrizia Trbuzi, direttore unità di dermatologia ospedale di Belcolle: «Senza le dovute precauzioni il melanoma uno dei potenziali effetti a lungo termine»

Anche quest’anno con l’arrivo dell’estate tornano i rischi derivanti da un’esposizione prolungata e incontrollata ai raggi solari. L’utilizzo di rimedi fai da te per la protezione della pelle o di creme dal fattore di protezione inadeguato può comportare gravi danni per la salute.

«Prima di esporsi al sole è essenziale conoscere il fototipo a cui si appartiene – spiega Patrizia Tribuzi, direttore dell’unità operativa -. A seconda della risposta della pelle si può capire per quanto tempo e in che modalità ci si può esporre. Una carnagione chiara comporta una minore resistenza ai raggi ultravioletti e per questo c’è bisogno di utilizzare un filtro solare più potente».

LA SCELTA DELLA CREMA SOLARE - Sono sei i diversi tipi di fototipi esistenti basati sulla quantità di melanina presente sulla pelle. Si passa dal grado 1, che riguarda individui dalla carnagione molto chiara, fino ad arrivare al grado 6, che comprende invece tutti quelli che possiedono un incarnato molto scuro. La scelta della crema solare va calcolata proprio sulla base di questa distinzione per ottenere la giusta protezione della pelle.

«Il fattore delle creme solari in commercio agisce come protezione dai raggi UVB e UVA ed è calcolato in funzione della possibilità di moltiplicare il tempo di permanenza al sole prima che la pelle si scotti – continua Tribuzi -.  I raggi UVB sono presenti nelle ore centrali della giornata e principali responsabili delle scottature e degli eritemi solari. I secondi, gli UVA, sono in grado di provocare danni a lungo termine meno visibili ma più insidiosi come ad esempio i melanomi».

IL TEMPO DI ESPOSIZIONE - Anche quanto tempo passiamo sotto il sole può fare la differenza. «Esposizioni prolungate nel tempo tendono a provocare tumori epiteliali, al contrario esposizioni intense anche di breve periodo sono quelle maggiormente responsabili dell’insorgenza dei tumori cutanei. Gli antiossidanti come la vitamina C ed E possono aiutarci a proteggere la pelle, favorendo il sistema di riparazione naturale del nostro organismo contrastando il processo di invecchiamento».

BAMBINI - Capitolo a parte per i bambini per cui è bene evitare l'esposizione diretta al sole. «Fino ai sei mesi di età la pelle non è ancora dotata dei meccanismi di difesa naturali, quindi le mamme devono prestare molta attenzione alla cura dei figli – precisa Tribuzi -. Anche per i più grandicelli è bene evitare le ore centrali della giornata perché quelle più cariche di raggi ultravioletti».

RIVOLGERSI AGLI ESPERTI - In ogni caso, a seguito di scottature o di altri problemi legati a una esposizione erronea ai raggi solari è sempre bene consultare un medico. Nel Viterbese, in particolare, l’unità di dermatologia di Belcolle si occupa della diagnosi delle malattie della pelle ed è specializzato in oncologia dermatologica, diagnosi precoce delle patologie tumorali cutanee ed è centro di riferimento Psocare per il trattamento della psoriasi tramite farmaci biologici.

Per accedere è necessaria una prenotazione tramite Cup della Ausl o numero verde gratuito regionale 80.33.33.